Nella vita è meglio perdere che non giocare. Voi abbiate il coraggio di giocare.
È con questa frase che Walter Rolfo riassume l’intervista che abbiamo avuto il piacere di tenere in merito alla tematica della Comfort Zone.
Walter, prima prestigiatore e ora coach e formatore aziendale, descrive la comfort zone come uno stato mentale in cui l’individuo si sente completamente a suo agio, in controllo, benvoluto da chi gli è attorno e sereno di esprimere al massimo le sue potenzialità.
Ma come si applica questo concetto alla magia?
La magia è una forma estrema di problem solving. Il lavoro del prestigiatore è di per sé una sfida continua, deve riuscire ad essere multitasking, convincere chi ha davanti che ciò che sta raccontando sia la realtà ed essere in grado di guidare la sua attenzione.
Tutto ciò deve essere portato al massimo e quando si è sempre sul filo del rasoio, si è anche continuamente sotto fonte di stress. Tutto ciò ti allena a vivere fuori dalla zona di comfort e a sviluppare al massimo le tue capacità di adattamento.
Qual è, però, l’ostacolo più grande che ci impedisce di uscire dalla nostra zona di comfort?
Noi stessi.
Questo perché uno dei più grandi mali dei nostri tempi è la grave dis-percezione che ognuno ha di sé stesso. Siamo il principale limite di noi per il fatto che spesso e volentieri tendiamo a sottostimarci rispetto alle nostre reali capacità.
Esistono però alcune strategie che ognuno di noi può mettere in atto per allenare l’arte della sicurezza e allargare la propria zona di comfort:
2. Considerare che la vita ha momenti di up e down per tutti, per cui bisognerebbe vivere entrambi con la stessa serenità;
3. Accettare di perdere: siamo patologicamente convinti che vincere sia il segreto della felicità ma dobbiamo fare tesoro anche delle sconfitte.
In conclusione, come ci consiglia Walter, per poter iniziare a vivere davvero e raggiungere il nostro scopo, bisogna sfidare i propri limiti e avere il coraggio di osare, ricordandosi sempre, come disse Winston Churchill, che il successo è l’abilità di passare da un fallimento all’altro senza perdere l’entusiasmo.